Archeologia in alta quota  a Sovramonte

 

   

 

Il Gruppo Archeologico Arca di Agordo, informa della chiusura della campagna di scavo effettuata nella Busa delle Vette Feltrine, in Comune di Sovramonte, all'interno del territorio del Parco Dolomiti Bellunesi, a quota 1800 metri. L'intervento, preparato in circa un anno di contatti con istituzioni e di pratiche necessarie, era previsto per la prima settimana di luglio di quest'anno; le note condizioni del maltempo estivo hanno costretto a spostare l'attività a questo settembre, nella settimana da mercoledì 3 a lunedì 8. Tutto è andato miracolosamente per il meglio: le piogge hanno disturbato poco sia l'allestimento che lo smontaggio del piccolo cantiere che l'esecuzione dell'indagine, tanto da riuscire a portare a termine i lavori.

L'attenzione per quella zona nasce da uno studio durato anni effettuato da Piergiorgio Cesco Frare e da Gabriele Fogliata sui recinti pastorali esistenti in provincia, per ora un censimento di circa un centinaio di complessi, che è stato sintetizzato in un articolo pubblicato sul quarto numero della rivista Frammenti del 2012 (riportato sul n. 31 del nostro Notiziario). In seguito, dato che alla Busa delle Vette esiste un articolato insieme di recinti contigui, il Parco ha ritenuto vantaggioso finanziare uno studio per datare le strutture; a tal fine ha proposto ad Arca una sovvenzione per l'organizzazione di un intervento archeologico alla Busa.

Notevole interesse verso il progetto steso da  Arca è stato mostrato da Federico Dalla Torre, sindaco di Sovramonte,  e da Annaluisa Pedrotti, professore dell'Università di Trento, divenuta poi direttore scientifico dello scavo. Una volta richiesta da Trento la Concessione al Ministero, redatta la relazione sull'impatto ambientale dal geologo Maurizio Olivotto (siamo in pieno territorio protetto da vincoli), eseguita una prospezione con drone dalla ditta Zollet Service di Santa Giustina per avere un fotopiano georeferenziato dell' area, si è potuto impostare l'impresa nei suoi risvolti concreti.       

La campagna ha risposto alle aspettative arricchendo significativamente il già eccezionale patrimonio archeologico di Sovramonte (basti pensare alla sepoltura preistorica della Val Rosna): sono stati raccolti sia carboni, che una volta analizzati permetteranno una datazione del sito, sia frammenti ceramici che studiati da esperti permetteranno anch'essi un'attribuzione temporale alla frequentazione, sia campioni di terreno per poter valutare l'utilizzo antico dei vari recinti (se umano o animale).

Per ora non dobbiamo far altro che ringraziare i vari ingranaggi della macchina che hanno contribuito in modo essenziale alla riuscita della campagna: a partire dalla stesura del progetto (P.G Cesco Frare e G. Fogliata); dalla volontà del Parco (dott. Enrico Vettorazzo); dal trasporto del materiale a Faller (Manlio Monestier e Elio Bordignon); dal montare in quota (e poi scendere) con trattore lo stesso materiale (sig. De Bortoli); dal coordinamento realizzato dalla dott.ssa Berto del Corpo Forestale; dal prezioso trasporto in salita e in discesa della strumentazione degli archeologi, degli effetti della decina di persone stabilite in rifugio e di persone stesse, da parte del personale della Stazione Forestale di Pian d'Avena; dalla gentilezza e disponibilità dei gestori del rifugio (Erika De Bortoli e Mirco Gorza); dall'attività scientifica e di rilevazione svolta sul campo (dott. Fabio Cavulli - UNITN, direttore di scavo, e dott. Francesco Carrer - Univ. di York); dal contributo dell'archeologo Ivan Minella; dal valido aiuto degli studenti  Marco Toffanetti - UNITN, Filippo Favilli e Alessandro Mazzariol - UNIPD; dal volontariato di Nicoletta Barazzuol e Mariarosa Salmazo.  

Non possiamo dimenticare i graditissimi visitatori che, nonostante la salita di tre ore, hanno poi dato una mano in alcune fasi di scavo e setacciatura: Enzo Galeone, Maurizo Olivotto, Federico Toffoli, Mirella Munaro, Mara Dalla Vecchia, Guendalina Bordin, Daniele e Giorgia Olivotto.

Ora attendiamo la relazione degli archeologi che già pensano a un futuro approfondimento dell'indagine.

         Il Gruppo Arca

 

 

 

 

 

 

 

 

L’equipe della Busa delle Vette - 2014