A Padova fino a novembre
Reperti dal Cadore per Venetkens
Il Marc di Pieve e il museo Corte Metto di Auronzo
contribuiscono alla mostra
Alla mostra Venetkens in corso a Padova (aperta fino a novembre) sono esposti anche ben 33 oggetti prestati dalle collezioni del Museo Archeologico Cadorino di Pieve, gestito dalla Magnifica: provengono dal sito di Làgole, il cui santuario, fulcro dei culti antichi del Cadore, resta unico fra i luoghi di culto veneti. Tra i reperti in mostra a Padova si segnalano: la lamina bronzea con la riproduzione a sbalzo di un cavallo, alcuni straordinari bronzetti raffiguranti dei guerrieri, una serie di simpula, manufatti che dovevano ricoprire una funzione imprescindibile nel rituale legato alle acque di Làgole. Questi oggetti devozionali sono i più diffusi nel sito, arricchiti da preziose iscrizioni in alfabeto venetico, dopo gli oggetti comuni legati ai guerrieri come una punta di lancia, una spada, un coltello, una serie di fibule e delle monete romane. Oltre ai reperti del Marc, in esposizione a Padova ci saranno anche una decina di reperti provenienti dal Museo Corte Metto di Auronzo. In questo caso gli oggetti risalgono al periodo I sec a.C. - IV sec d.C. e provengono dagli scavi archeologici eseguiti in località Monte Calvario, antico luogo di riferimento devozionale per le popolazioni locali. Tra gli oggetti prestati a Padova si segnalano: una vasca di simpulum iscritta; un manico iscritto di simpulum; due lamine "a pelle di bue" iscritte e una lamina bronzea a disco con figura femminile, oltre a cinque oboli norici in argento. Nel complesso i reperti rinvenuti in Cadore (e dal 6 aprile esposi a Padova) sono testimonianze di una realtà di grande significato religioso, artistico, culturale, una realtà autonoma ma nello stesso tempo dialogante con le popolazioni circostanti, una realtà antica e ricca di cultura, oggetto di ricerca e di analisi a livello internazionale.
(Gruppo Archeol. Cadorino)