SECONDA CAMPAGNA DI SCAVO ARCHEOLOGICO

 

AL RIPARO AGRE  —  LUGLIO 2009

 

 

 

           Come già annunciato nell’Assemblea 2009, il Gruppo ARCA ha realizzato nel mese di luglio di quest’anno la seconda indagine archeologica al RIPARO AGRE. Il sito, come è noto ai lettori, è posto all’imbocco della val Pegolera, sulla sinistra orografica dell’omonimo torrente a circa un chilometro dall’ospizio medioevale di Agre. Nell’intervento del 2008 erano state recuperate ceramiche dell’età del Bronzo Finale – Primo Ferro, soprattutto localizzate in quella che l’anno scorso abbiamo definito una grande buca: una zona di circa due metri per due, localizzata al centro del riparo, al limite sud del margine esterno dell’aggetto della roccia. Il resto dei reperti ceramici, poco consistente, era distribuito in diversi livelli degradanti verso la buca, a iniziare da una cavernetta posta tutta a sinistra del riparo, con il suolo posto più in alto del resto e riportante negli strati più superficiali livelli carboniosi e reperti medioevali.

Quest’anno l’area indagata ha subito pochi allargamenti, rispetto ai 35 metri quadrati già aperti, poiché si è proceduto in profondità e in particolare:

- si è voluto verificare, verso sud, se e quanto materiale avesse

subito trascinamenti da colluvi verso il ripido versante

che dà sulle balze le quali costituiscono

il vecchio e più ampio greto del torrente Pegolera;

- sono stati inoltre asportati i livelli di frequentazione della

cavernetta, fino a raggiungere lo strato roccioso sottostante;

- il lavoro più importante è consistito soprattutto nello scavo

di approfondimento della cosiddetta buca.

Il direttore scientifico dell’impresa è stata, come lo scorso anno, l’ispettrice dott.ssa Bianchin Citton, funzionaria della Soprintendenza per il Bellunese

e addetta all’archeologia relativa al periodo preistorico indicato. Abbiamo poi confermato, nel ruolo di direttore di scavo, il dott. Luca Rinaldi dello Studio Geoarcheologi Associati di Padova; i disegni delle sezioni più significative saranno eseguiti dalla dott.ssa Magda Agostini.

Lo studio e l’inventariazione dei reperti verrà affidato alla dott.ssa Veronica Groppo.

La dott.ssa Bianchin assieme all’archeologo Luca Rinaldi, ha ispezionato il sito prima dello scavo nel mese di maggio, allo scopo di impostare i lavori della campagna estiva, e ha effettuato un’ulteriore visita a scavo concluso nel mese di agosto, constatando l’accuratezza della ricerca effettuata.

Il clima instauratosi durante le attività ha permesso, anche in questa campagna, una fattiva e positiva collaborazione tra tutti i partecipanti.

I reperti recuperati questo anno, consistono esclusivamente in frammenti ceramici, anche di dimensioni decimetriche; tra essi, risalta il ritrovamento di più di metà orlo di un grande contenitore il cui collo è  dotato di una fascia finemente rigata: ci sono i presupposti per una possibile parziale ricostruzione. Tra i cocci raccolti ad Agre nelle due annate  di scavo sono stati individuati elementi appartenenti ad una dozzina di vasi, aventi misure e spessori differenti.

Per poter formulare delle ipotesi affidabili sulla funzione del sito, da un lato attendiamo le relazioni dei direttori,  sia scientifico che di scavo, e dall’altro i risultati di una riflessione interna al Gruppo, che valuti la particolarità dei reperti raccolti nelle sei campagne di scavo finora condotte nei due ripari, Colaz e Agre.

Sono stati presi accordi tra la dott.ssa E. Bianchin e l’Ente Parco Dolomiti Bellunesi per la futura pubblicazione di uno studio conclusivo e complessivo sugli scavi effettuati nei due ripari citati: il confronto tra i due siti potrebbe configurarli come appartenenti ad una antica realtà economico—etnografica dalle caratteristiche unitarie, diffusa sia nelle vallette laterali del Canale di Agordo che nel Canale stesso.

Il Gruppo ora avrà, quali compiti invernali, la pulizia dei reperti e la siglatura numerica delle ceramiche più significative; importanti diverranno i tentativi di ricomposizione dei frammenti ceramici allo scopo di proporre ai restauratori della Soprintendenza  una ricostruzione parziale, ma significativa, di uno o più contenitori.

Anche quest’anno ringraziamo per i differenti e indispensabili contributi operativi, essenziali per l’esecuzione dello scavo, Nadia Barp, Michele Bernard, Gabriele Bernardi, Manuel Conedera, Elda Bien, Piergiorgio Cesco Frare, Mara Dalla Vecchia, Erica Fogliata, Gabriele Fogliata, Enzo Galeone, Mario Mollo, Carlo Mondini, Manlio Monestier, Mirella Munaro, Maurizio Olivotto, Mariarosa Salmazo, Vito Tormen e Victor Varni, tutti volontari e quasi tutti appartenenti o al Gruppo ARCA o all’Associazione degli AMICI DEL MUSEO DI BELLUNO; inoltre un grazie sia al giornalista Gianni Santomaso, per la visita al sito e per l’articolo relativo apparso sul Corriere delle Alpi, che alla redazione di Voci in Valle per il servizio televisivo trasmesso da Telebelluno. Durante lo scavo abbiamo avuto inoltre la visita di Graziano Ronchi e di Giuliano Dal Mas.

 

 

 

 

Il Gruppo ARCA

 

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